giovedì 23 dicembre 2021

Fiabe di Natale

 

Quest'anno, per augurare un buon Natale alle nostre famiglie, abbiamo inventato delle fiabe che esprimono lo spirito natalizio. Ciascuno di noi ha messo in moto la propria fantasia ed ha scritto una fiaba guardando al Natale dalla propria prospettiva. Ma in tutte le fiabe la missione è stata la stessa: salvare ...

"Il Destino del Natale"


 

 Era il venticinque dicembre, stavo passeggiando per le vie innevate della mia città,  guardando i bambini felici che giocavano con la neve tutti insieme. Ad un certo punto, una luce accecante scese dal cielo aveva delle ali bianche e dorate, talmente lucide da poterci vedere attraverso; una tunica color bianco e un'aureola splendente gli cingevala testa : - Non credo ai miei occhi!- esclamai -è un angelo!-

Quella sagoma simile ad un angelo disse:- Caro Leonardo, il destino del Natale è nelle tue mani: tra pochi minuti il Natale scomparirà a causa della cattiveria nel mondo. Per salvare il Natale dovrai far pace con il tuo peggior nemico. Non avere paura: io ti accompagnerò in questa avventura. 

Così, fiducioso, sono partito in viaggio con l’angelo verso la dimora del mio peggior nemico per salvare il Natale. Tra le vie della mia città, il buon umore della gente scompariva come le stelle nel cielo. Quando siamo arrivati davanti alla casa del mio nemico, l’angelo mi salutò e se ne andò dicendo che solo io potevo far pace con il mio nemico. 

Io sbuffai alla sola idea di far tutto da solo! Ma senza lamentarmi andai a far pace con lui. Ad un certo punto chiesi scusa e lui, con mio grande sorpresa, fece lo stesso, contemporaneamente… Dopo questo fatto, un silenzio intenso entrò in quella sala. 

Per rompere il ghiaccio invitai il mio nemico al cenone di Natale e lui accettò. Quella sera in tutta la città tornò a risplendere la luce del Natale!  

Leonardo T.   

 Era la mattina di Natale, il tempo era bello e splendente; Dio era pronto a fare, come sempre, la sua passeggiata mattutina. Nelle case di Betleemme vide abbracci, pace, solidarietà e amicizia. 

Ad un certo punto arrivò Giuda che fece sparire tutto ciò che è Natale: 

– Se io non posso festeggiare il Natale, nessuno lo festeggerà!- disse Giuda allegramente 

– Perché?-  chiese Dio con un tono spaventato

 –Te lo dico subito- disse Giuda con dolore – ecco: era una mattina di Natale come questa, io ero felice, tutti si amavano e si abbracciavano. Io avevo l’onore più grande di Betelmme cioè quello di mettere la stella di Davide sull’albero, ma poi è arrivato Gesù me l'ha tolta dalle mani con la massima naturalezza, senza chiedermi nulla e l’ha messa Lui al posto mio. Quello non è spirito natalizio! Per questo non festeggio il Natale perché tutti mettono la stella però io no!

Dopo aver pronunciato queste parole se ne andò tristemente. 

Questo fatto però ebbe una conseguenza gravissima: il Natale scomparve all’improvviso 

– Come faccio a far tornare il Natale?- pensò Dio tra sè. Poi dal cielo spuntò una luce: era Gesù pronto, come da tradizione, a mettere, anche quell’anno, la stella di Davide in cima all'albero di Natale. Giuda era sotto l’albero ad aspettare tristemente. Fu a quel punto Gesù fece un gesto davvero bello: prese la mano a Giuda, la aprì e gli porse la stella poi gli disse – Io ti perdono. 

E così Giuda mise la stella sulla cima dell'albero a Betlemme... e fu di nuovo Natale.

Alessandro


 

Facciamo festa tutti insieme con gli amici della scuola, giochiamo al parco, mangiamo la pizza, il pandoro e beviamo la coca-cola. Ma non ci scordiamo di chi ha più bisogno, così andiamo da un bambino che è solo e lo invitiamo a giocare e a mangiare con noi. Poi partiamo tutti insieme con in testa un cappello rosso e doniamo un cioccolatino e un sorriso a tutti i più bisognosi così il Natale sarà sicuramente matto e pieno di allegria. 

Samuele

 

Oggi è la mattina della Vigilia di Natale, io i miei amici aiutanti elfi dobbiamo salvare il Natale perché Babbo Natale è un po’ammalato e dobbiamo iniziare noi a fare i regali. Stavamo lavorando quando io ho sentito un rumore. Appena usciti ho visto un albero di Natale al contrario e dietro c'era un uomo:- Io sono il mago cattivo che rovinerà il Natale! – dice il mago, poi ha iniziato a scappare ed è arrivato in un bosco innevato gridando che non gli piace il Natale quindi lo vuole rovinare. 

Tristi e sconsolati siamo tornati al laboratorio e Babbo Natale non c'era, ma ci aveva lasciato una lettera in cui c’era scritto: 

"Per prendere il potere e trasformare una cosa brutta in una bella dovrete affrontare delle prove. Recatevi sulla cima della montagna più alta del paese". 

Appena arrivati era già buio. La prima prova da affrontare consisteva nell'aiutare un bambino perché è stato bullizzato. Allora siamo andati incontro al bambino e, senza farci vedere, lo abbiamo consolato e abbiamo lasciato una lettera. 

Poi siamo usciti e abbiamo seguito la traccia di un bambino che dopo un po’ si è fermato davanti alla sua scuola. Questo bambino era molto povero e lo abbiamo aiutato regalandogli degli oggetti scolastici. A questo punto abbiamo trovato un'altra lettera in cui c’era scritta l’ultima prova da affrontare. Stavolta dovevamo aiutare una renna perché era incastrata in un pezzo di corda che era stata lasciata lì da alcuni cacciatori, per catturarla. Io e gli elfi l’abbiamo cercata e senza farci vedere abbiamo tolto il pezzo di corda ed è scappata. Siamo tornati in cima alla montagna e il potere era nostro!

Abbiamo cercato in lungo e in largo e abbiamo trovato il cattivo mago che era andato al castello pe vedere tutte le famiglie tristi, i bambini annoiati, le luci spente: insomma la fine del Natale. Ma,  senza aver usato alcun potere con nostra meraviglia, lui stesso iniziò ad andare di casa in casa per salvare il Natale. Tutto è ritornato alla normalità: l’albero addobbato, le famiglie felici, le luci delle strade accese, le stelle che brillano e i regali al loro posto. Il destino del Natale è salvo. 

Emilia

 È il venticinque di dicembre io, il mio amico folletto e la mia famiglia festeggiamo il Natale (anche se mi piace di più il mio compleanno). La mamma ha detto che lei e papà andranno a comprare il cibo di Natale. Noi siamo usciti fuori casa passeggiando, quando abbiamo sentito una persona che si lamentava del Natale:- Questa festa fa schifo, come fare ad amarla solo perché Gesù è nato?

 Nel momento stesso in cui pronuncia questa frase, tutte le luci di Natale si spengono, le decorazioni spariscono e le persone iniziarono a odiare il Natale. Ma siccome era la Viglia di Natale, Babbo Natale stava arrivando e, avendo visto quello che era successo, gli è venuta un’idea: consegnare i regali a tutti ai bambini e ai ragazzi per sistemare le cose. Dopo aver consegnato a tutti i regali, mancava solo una persona: il ragazzo che odiava il Natale. Babbo Natale avrebbe voluto, ma ha detto che non poteva dare un regalo proprio a lui. Quindi mi è venuta un’idea: dare il mio regalo al ragazzo. Sono andato verso di lui con il mio regalo in mano,  pensando che mi sarebbe dispiaciuto privarmene, ma ero felice di fare questo dono. Non appena gli ho dato il mio regalo, tutte le luci cominciano a splendere e ho capito che il Natale era salvo.

Emmanuel

 
 
 
 

Era un pomeriggio della Vigilia di Natale e stavo per terra, sulla neve candida e fresca a contemplare i fiocchi di neve e il panorama d’inverno, visto dalle colline.

All’improvviso un tonfo molto forte mi fece fare un grande balzo e con il ghiaccio e la neve precipitai giù dalla collina. Subito vidi uno slittino abbastanza piccolo, con sopra un elfo che mi stava aspettando in mezzo a un burrone. Mentre io salivo sulla slitta, davanti al burrone  vidi formarsi una pista ghiacciata molto lunga che finiva dentro una caverna. Appena usciti ci trovammo di fronte ad un bosco e davanti ad esso c’era una montagna innevata. Immediatamente noi la scalammo e passammo in mezzo od a una città. Subito l’elfo, disse che io dovevo salvare il Natale e che questo destino dipendeva solo da me. Poi aggiunse anche che la strega ( il cui nome era ignoto) aveva tolto  dalla memoria di tutti la festività del Natale. Infine disse fermamente che lui mi stava accanto nei momenti più difficili. Allora capii perché gli altri elfi litigavano e si facevano del male. Io e l’elfo ci dirigemmo verso la caverna della strega per rompere l’incantesimo. Lei, quando arrivammo, si inginocchiò davanti a me e chiese se io potevo perdonarla di tutto il male che aveva fatto. Io, decisamente convinto che anche lei aveva una parte buona, ebbi compassione e dissi di sì. L’elfo che fino a quel momento aveva assistito alla scena mi rivolse lo sguardo sbalordito e mi rispose che quello era lo spirito del Natale: il perdono. Subito dalla città che aveva dimenticato il Natale si sentirono gli auguri e le grida di buon Natale.
Paolo
 



La viglia di Natale ero emozionato, ma appena mi sono svegliato mi sono accorto che mamma e babbo avevano tolto le luci di Natale con tutte le decorazioni. Che tristezza! Dopo tutta la fatica che avevo fatto per sistemarle! Mi sono tanto arrabbiato e ho chiesto loro il perché. Mi hanno risposto che non sapevano di cosa stessi parlando. Io in un primo momento l’ho preso come uno scherzo, ma poi mi sono accorto che qualcosa non andava. Sono uscito subito di casa con una scusa e ho visto che l’intera città non aveva più le bellissime luminarie. Dopo sono tornato a casa tutto confuso e ho provato e cercare su Google la parola Natale, ma mi è apparsa la scritta “nessun risultato”.  Io ovviamente confuso, pensavo di averlo scritto male e ho riprovato tante volte, ma niente! Il Natale non compariva. Cosa potrebbe essere successo? Mentre aprivo una scatola di Natale prima che i miei genitori la mettessero via, mi è comparso Gesù che mi ha detto: - Leonardo il destino del Natale dipende da te. 

Lui è scomparso ed io, stupito dell’accaduto, non riuscivo a crederci. Dovevo far ricordare, a tutti coloro che lo avevano dimenticato, il vero senso del Natale con i bei gesti. Sono uscito e ho cominciato a fare gesti d’amicizia come: aiutare un senzatetto che dormiva per strada, andare a trovare un’anziana tutta sola, invitare un amico ignorato da tutti. Ad un certo punto le luminarie ricominciarono ad accendersi piano piano: da fioche si illuminarono fino a splendere. Allora ho capito che era il momento di tornare a casa. Ho visto l’albero addobbato con tutte le luci e la cena di Natala era pronta e fumante sulla tavola apparecchiata a festa, dentro di me ho pensato: ho salvato il Natale! Siii! 

Leonardo B.


 C’era una volta un ragazzo di nome Pietro e due amici che la Vigilia di Natale passeggiavano sul marciapiede con un ragazzo che odiava tutti e tutto. Il motivo del suo odio era questo: il giorno di Natale i genitori lo trattavano male e non gli facevano fare niente. Fu così che quella Vigilia lui decise di eliminare il Natale. Lo vedemmo per strada: era armato di ascia pronto ad attaccarci, ma noi scappammo a casa. Sentimmo al telegiornale che il ragazzo stava distruggendo tutte le decorazioni del Natale. In quel momento vedemmo un viso: quello di Gesù che ci disse: - il destino del Natale è nelle vostre mani correte a salvarlo! 

Noi andammo a salvarlo. Il ragazzo ci vide e ci minacciò, ma noi  capimmo la sua sofferenza:

- Noi non ti lasciamo solo! - dissi io -vieni con noi e vieni a vedere come si festeggia il Natale.

 Il ragazzo inizialmente si rifiutò, ma poi ci seguì ad aiutare i bambini bisognosi e capì che c'era tanta gioia nel donare qualcosa agli altri. Così andammo a festeggiare in Natale insieme. Come per magia  ad un certo punto, tornarono tutte le decorazioni del Natale e Gesù mi ringraziò.

Pietro


La sera del ventiquattro dicembre io e Victor stavamo scrivendo delle lettere ai nostri familiari, poi decidemmo di andare a fare una passeggiata, per cambiare aria. Lungo la via incontrammo un barbone senza soldi e senza tetto. Tutti sembravano cattivi e arrabbiati con lui. Ad esempio un bambino che conoscevo lo stava canzonando con parole offensive, io mi sentivo desolato. Allora di là passò una donna che mi disse che questo gesto aveva tolto lo spirito di Natale. Da quel momento io e Victor decidemmo di salvare il Natale essendo gentili con gli altri.  Subito Victor invitò il bambino a dare la mano al barbone. Allora noi tre ci radunammo e demmo la nostra mano al barbone per rialzarsi e condividere il Natale con lui. Questo gesto generoso ci fece capire il vero senso del Natale.

Leonardo S.



 La mia amica Lilly abitava in collina, la sua casa era bellissima, ma troppo esposta. Proprio il giorno prima della Vigilia di Natale, una bufera si era schiantata contro le finestre battendo violentemente le mura. Lilly era terrorizzata. Andò a vedere dalla finestra e trovò un’anziana con la veste bucata e tutta sporca: sembrava una strega, ma Lilly la fece entrare. 

Appena finirono di fare cena andarono a letto. La mattina successiva Lilly non trovò né la strega né le decorazioni di Natale né l’albero di Natale. Accese il telegiornale e vide che in ogni casa erano state rubate tutte le decorazioni. Forse era stata la donna anziana! Lilly e i suoi aiutanti decisero di indagare. Appena arrivati nel bosco videro una casetta piccoletta con tutte le decorazioni intorno.

- È quella! – disse urlando Lilly - Finalmente ci prendiamo le nostre decorazioni! – disse contenta Sofia.

Intanto la strega stava aspettando che finisse la pozione chiamata “ la fine del Natale”. In quel momento la strega sentì bussare e aprì, Lilly disse con voce triste:

-Perché ci hai tolto il Natale?

E la strega iniziò a raccontare la sua storia: - Questo stesso giorno di Natale, tanti anni fa, io e le mie amiche avevamo chiesto a Babbo Natale un regalo, ma lui non venne a portarcelo. Quando tornammo a scuola tutti gli altri erano orgogliosi del regalo invece io e le mie amiche non lo avevamo ricevuto e tutti ci prendevano in giro. Io mi ero stufata di essere la ragazza senza regalo e iniziai a rubare le decorazioni di ogni Natale, fino ad oggi. 

-Ma se ti aiutassi a trovare il regalo? – disse curiosa Elena; la strega non rispose e scomparve per spruzzare le ultime gocce di pozione. Lilly però la fermò in tempo facendo vedere il regalo di sedici anni prima. Era un anello di fidanzamento del suo ragazzo! La strega spalancò gli occhi sbalordita e si commosse. Mentre scendevano le lacrime lei si trasformava tornando ad essere una bellissima fanciulla.

 – Adesso vuoi ancora cancellare il Natale? Chiese Lilly

-No, sono la persona più felice del mondo. 

Matteo


La mattina del 24 dicembre, mentre stavo dormendo ho fatto un sogno in cui c’era il fantasma nero che mi diceva: - Domani le persone non avranno lo spirito natalizio. Mi sono svegliata di colpo, erano le otto di mattina. Improvvisamente è entrato dalla finestra un angelo che mi ha detto:- Per salvare il Natale e sconfiggere il fantasma devi fare dei gesti di amicizia, solidarietà … vieni con me. Io sono volata con l’angelo che mi ha portato in una casa vecchia, diroccata, con un colore spento. Questa casa era di una persona anziana che era uscita fuori lentamente. Era evidente che quella povera vecchina fosse affamata. Io in tasca avevo del cibo e ho pensato di privarmene per donarlo a lei.  Mi ha fatto un largo sorriso e mi ha guardato con gli occhi pieni di gratitudine. Poi l’angelo mi ha accompagnato in un ospedale dove c’era una bambina che si era fatta male al braccio. Io gli ho parlato e siamo diventate amiche: ho pensato persino di regalarle un libro. Alla fine l’angelo mi ha riportato a casa e il fantasma che io temevo tanto, era sconfitto. Il Natale era salvo! L’angelo mi ha detto che ho fatto un buon lavoro e mi ha salutato. A Natale ho invitato tutti i nuovi amici conosciuti a fare il cenone e ci siamo divertiti molto. 

Giada


La storia che sto per narrare accade il 12 dicembre 2792. Uno stregone stava mettendo in pericolo il Natale al Polo Nord, perché odiava il Natale. Nella casa di Babbo Natale, in cui si preparano i regali, lo stregone stava distruggendo tutti i macchinari che servivano per questo. Lo stregone aveva i sui scagnozzi  imprigionavano gli elfi e le fatine, richiudendoli in una botola. Ma una fatina riuscì a scappare per andare a chiedere aiuto. La fatina fece un salto nel tempo tornado al 2021, a casa mia. La fatina andava di quà e di là in camera mia mentre io stavo giocando ai videogiochi. Pensavo che la fatina fosse una mosca e il problema è che, quando una mosca entra in camera mia non escono più perché le uccido, però questa volta non ho fatto niente, fortunatamente! La fatina s' ingrandì e io dissi:

- Che cosaaa? E lei risponde:- Stai zitto! Tua madre non sa chi sono non vorrei che mi scopra o potrebbe chiamare la polizia. Lei mi disse che dovevo seguirla fino al Polo Nord per salvare il Natale. Inizialmente sbuffai ma decisi di seguirla. Un portale si aprì e ci trovammo al Polo Nord nel 2792. Era tutto infuocato e all’improvviso apparve uno stregone. Io chiesi il perché di tutto questo. Lo stregone rispose che negli ottomila novecento quattro anni, nessuno lo aveva considerato e per questo era molto triste. A Natale nessuno gli faceva un regalo. Io pensai che potevo risolvere facilmente la questione e gli donai il mio braccialetto. Lo stregone felice decise che il Natale andava salvato.

Humility 


La sera prima della Vigilia di Natale era tutto tranquillo. Ad un certo punto sento una voce acuta fuori dalla porta. Esco di corsa e vedo un uomo nero che mi dice:- il Natale scomparirà io presa dal panico lo dico ai miei genitori, ma loro non mi hanno creduto. Dopo poco non ci faccio più caso e in quel momento qualcuno suona al campanello. Apro la porta e non c’era nessuno, ma solo una scatola con all’interno le decorazioni di Natale e una mappa che indicava il monte Rosso. Mi dirigo lì e poi vedo Babbo Natale intrappolato. L’uomo tutto nero mi ha visto con uno sguardo malvagio e mi ha detto:

-  Devi sconfiggermi e poi libererò Babbo Natale. Io non sapevo assolutamente cosa fare e a quel punto scende un angelo che mi spiega come sconfiggerlo:

- Devi dire le cose più belle che sai altrimenti il Natale scomparirà in tutto il mondo. Io dissi le cose più belle che mi venivano in mente. 

Dal punto in cui ero vedevo le luci accendersi e la gente che non litigava più. Dal quel momento mi accorgo che il Natale era tornato e Babbo Natale era stato liberato. Così il 25 dicembre, in quell’esatto giorno, potevamo festeggiare contenti e fare un salto di gioia tutti insieme.

Amrit 


Durante la Vigilia di Natale di tanti anni fa, un drago e una draghessa stavano passeggiando in un bosco, quando scoppiò un terribile temporale. La draghessa fu colpita da un fulmine e morì sul col colpo. Il drago disperato decise che nessun abitante del bosco poteva festeggiare il Natale. 

Molti anni dopo, il giorno prima della vigilia del Natale, Klincus, un bambino, entra nel bosco e incontra una regina, lei gli chiede di salvare il destino del Natale. Quel drago aveva perso la moglie in quel bosco, ma non voleva che ogni anno quel bosco si trasformasse in un luogo natalizio. 

Klincus con quattro lupi decidono di parlare con il drago. Così vanno alla ricerca del drago e lo trovano che dormiva davanti ad un albero. Loro fanno un cerchio e urlano al drago: -Tergafohemi!-   dopo gli danno un abbraccio forte e lo invitano a cena con loro. 

Il drago scappa via. Durante la notte allestisce nel bosco delle decorazioni natalizie. Quando Klinucus e i sui aiutanti si svegliano vedono una magia. Il bosco è pieno di decorazioni; tutti gli abitanti, Klincus, i lupi e i bambini sono felici e passarono un bella giornata di Natale. Infine Klincus è felice cdi aver trovato un amico come il drago e come i quattro lupi. Questo fu il Natale più bello per Klincus.

Sindi


Fine




Un particolare ringraziamento alla maestra 

Chiara Troiani per la preziosissima collaborazione.


 




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